Carpaccio di barbabietola

Dopo aver preparato il carpaccio di barbabietola avrete mani, coltelli, piano di lavoro e strofinacci viola, ve lo anticipiamo. Ma, lungi dall’essere simbolo di tristezza e afflizione, questo colore dovrebbe infondervi una gioia pari almeno alla bontà di questo piatto.


barbabietola cruda

Ricche di fibre insolubili, micronutrienti, pigmenti, le barbabietole sono incredibilmente benefiche, specialmente mangiate crude. Anche perché, intendiamoci, quelle già cotte e che campeggiano nei banchi frigo dei supermercati sono spesso vecchiotte.

Scegliete voi, noi ve lo abbiamo detto. 


Ingredienti per 4 persone
  • 1 o 2 barbabietole 
  • Una decina di capperi
  • Qualche peperone sottaceto
  • 2 o 3 cucchiai di aceto di vino
  • Germogli a piacere
  • Scaglie di Parmigiano abbondanti
  • Erba cipollina
  • Sale e pepe

 


1- Un carpaccio molto fine

Sbucciate le barbabietole, sciacquatele rapidamente, asciugatele con la carta assorbente. Tagliatele a rondelle extra sottili con la mandolina o con un buon coltello da chef. Disponete le rondelle su 4 piatti grandi. Mixate tutti i colori con attenzione.


2- Una vinaigrette

Non appena i piatti saranno pieni di fette di barbabietola, non indugiate: unite l’olio e l’aceto con sale e pepe e distribuite la vinaigrette sui piatti.


3- La presentazione è importante

Guarnite, decorate, impreziosite il vostro carpaccio di barbabietola con germogli, scaglie di Parmigiano, erba cipollina, sale e pepe. Servite subito, altrimenti le fettine di barbabietola si asciugheranno troppo.


carpaccio di barbabietola


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Personalizzazioni approvate dall’Alveare che dice Sì!

Potete alternare fette di barbabietole cotte (da voi) a quelle crude per spingere sul tanto agognato contrasto di consistenze. Oppure aggiungere qualche fettina di rapa cruda (ebbene sì, si possono mangiare eccome). 


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E se nonostante tutto continuate a guardare la barbabietola con sospetto, date un’occhiata a 5 cose che (forse) non sapete su di loro. Sicuri di non voler provare? 


 

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Riguardo a

Simona Cannataro

Calabrese trapiantata a Torino, studia e lavora nella comunicazione fino a quando la passione per il cibo buono non la porta dritta all’Alveare che dice Sì! Quando non si occupa di postare sui social e scrivere sul blog, viaggia in Vespa alla ricerca di nuovi posti dove andare a mangiare.

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