È primavera! Guida minima per sopravvivere al cambio di stagione

La primavera è una stagione particolare, per la variazione meteo-climatica di temperature, di umidità, di aumento delle ore di luce durante la giornata. E il nostro organismo può metterci un po’ ad adattarsi a queste nuove condizioni ambientali.

Senso di affaticamento, astenia, svogliatezza, disturbi dell’umore ne sono i sintomi più frequenti.

Ma se nella maggior parte dei casi un po’ di movimento all’aria aperta e un’alimentazione attenta possono aiutare a superare il cambio di stagione, in altri c’è bisogno di qualche aiuto in più da un punto di vista nutrizionale o anche di integratori specifici.


primavera


Per i disturbi del sonno

 

Il sonno in primavera può risentire di qualche alterazione, soprattutto in chi fa già un po’ fatica a dormire bene. La cosa generalmente si acuisce nel momento in cui avviene il cambio dell’ora. Ci sono tanti rimedi che possono aiutare e forse uno dei più indicati in queste circostanze, piuttosto noto, anche se spesso viene utilizzato male, è la melatonina. La sua funzione è quella di regolarizzare il ritmo sonno-veglia. Si usa per esempio dopo i viaggi aerei intercontinentali, quando è utile per ovviare al jet-lag. All’arrivo della primavera l’utilizzo di 1 milligrammo di melatonina mezz’ora prima di andare a dormire può aiutare a regolarizzare il ritmo del sonno.


infuso di primule

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Per risvegliare il metabolismo

In primavera è consigliabile inserire nei nostri pasti cibi come il tarassaco o la cicoria.

Contengono principi amari che stimolano l’attività del fegato, attore principale del metabolismo dei grassi e, secondo la medicina tradizionale cinese, organo chiave nel passaggio alla primavera. Risvegliando la funzionalità del fegato, si riattiva anche l’energia muscolare e generale dell’intero organismo. Ne basta una manciata al giorno (da alternare a insalate e radicchi) nelle insalate.

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Insalata primaverile energizzante.

Lavare 400 g di foglie di tarassaco e versarle in un’insalatiera con 3 uova sode a spicchi e 10 gherigli di noce. Condire con 2 cucchiaini di senape miscelati con una punta di miele, 4 cucchiai di succo di limone e 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.


Altro alimento molto funzionale per la primavera è il carciofo. Contiene cinarina, un principio che rigenera il fegato e stimola la produzione della bile, consentendo la disintossicazione dell’organismo e il controllo del colesterolo “cattivo”. Mangiato 2 volte a settimana come contorno, secondo piatto o sugo, ci darà le giuste sostanze utili per potenziare l’attività del fegato.


carciofi


Sugo di carciofi veloce.

Tagliare a spicchietti e poi a fettine i cuori di 4 carciofi, farli stufare con 2 spicchi d’aglio e 1 bicchiere di vino bianco in un tegame coperto e cuocere fuoco basso per 20 minuti. Aggiungere 5 noci sgusciate. Frullare per metà con il mixer a immersione, insaporire con una manciata di prezzemolo tritato, 2 cucchiai di gomasio (un condimento a base di semi di sesamo e di sale marino) e 2 di olio extravergine di oliva. Ottimo come condimento per la pasta o per il riso.

 


Per ridare energia: farro o miglio al posto della pasta

farro spelta


Farro

Energetico come tutti i cereali, è l’antenato del nostro grano tenero, con lo stesso valore nutritivo, ma con una pellicola esterna (pula) più aderente al chicco e quindi difficile da eliminare. Per questo è sempre integrale, ricco di fibre che riducono il carico glicemico del pasto e facilitano il transito intestinale. Consumare almeno 2 volte alla settimana al posto della pasta.


Farro condito con capperi e pomodori secchi.

Lavare 200 g di farro, tostarlo a secco in casseruola e aggiungere 1,5 volte il suo volume di acqua appena salata. Cuocere per 45 minuti e alla fine condire con un filo d’olio, un trito di pomodori secchi reidratati, capperi, pepe e sale marino integrale.

miglio


Miglio

Altamente rimineralizzante e ricchissimo di silicio, un minerale di struttura per capelli, pelle e unghie, aiuta a ritrovare forza nel cambio di stagione dall’inverno alla primavera. Anche in questo caso, come abbiamo suggerito per il farro, potete consumarlo 2 volte alla settimana al posto della pasta.


Crocchette di miglio.

Cuocere 200 g di miglio in 800 ml di brodo vegetale caldo per 25 minuti. Aggiungere 60 g di parmigiano, un abbondante trito di prezzemolo, timo e rosmarino, un filo d’olio. Formare delle crocchette piatte del diametro di 3 cm e cuocerle in forno a 180°.


 

Per illuminare la pelle


germe di grano

Foto da vegolosi.it

Germe di grano

Pur rappresentando solo il 2,5 per cento del chicco, ogni germoglio ne moltiplica il valore nutritivo e contiene dal 20 al 65% delle vitamine del gruppo B contenute nell’intero chicco!

È ricchissimo anche di vitamina E antiossidante e acidi grassi polinsaturi che promuovono l’elasticità della cute.


Come assumerlo: un cucchiaino al giorno aggiunto a fine cottura ai sughi, al risotto, sulla pasta, sulle verdure gratinate, nelle insalate e sulle minestre. Va benissimo anche in aggiunta al muesli a colazione.



Olio di semi di lino

Aiuta a riequilibrare il rapporto tra acidi grassi polinsaturi Omega 3 e Omega 6, sbilanciato a favore di questi ultimi nell’alimentazione occidentale. Inoltre protegge dai radicali liberi per l’ottimo contenuto in vitamina E che contrasta la perdita di tonicità e di idratazione della pelle.

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Come assumerlo: due cucchiaini al giorno. Da usare rigorosamente a crudo e mai in cottura o riscaldato. Si può assumere “puro” oppure aggiungerlo alle insalate o ai piatti come il farro o il risotto a fine cottura per completarne il condimento.


lievito in scaglie

Lievito alimentare in scaglie (da non confondere con il lievito per panificazione e dolci)

Incomparabile fonte di vitamina B, zinco, cromo e selenio, è un ricostituente che stimola l’attività epatica. Ha quindi un effetto purificante che giova alla bellezza della pelle e dei capelli.
Come assumerlo: un cucchiaino al giorno sulle creme di verdura o sui primi piatti al posto del parmigiano (usare sempre a crudo).

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*NOTA BENE: Gli organi emuntori (dall’omonimo termine latino che significa “prosciugare”, “drenare”) sono deputati all’eliminazione delle sostanze di rifiuto (che diverrebbero tossiche qualora si accumulassero all’interno dell’organismo). Gli organi emuntori comprendono: fegato, pelle, polmoni, reni e vasi linfatici.


Gianpaolo Usai è Educatore Alimentare. Tratta di queste e altre tematiche per il blog de L’Alveare che dice Sì e per Cibo Serio.


 

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