La classica risposta del sistema sanitario per le malattie fisiche e mentali sono i farmaci. Ma se fosse proprio la terra, e quindi anche il lavoro agricolo, a curare alcune patologie? Negli ultimi anni l’agricoltura sociale è diventata non solo strumento di occupazione, ma di guarigione. In Italia, il numero di fattorie sociali aumenta costantemente, con una crescita incisiva delle aziende agricole.
Terra Mia è una cooperativa che nasce a Torino per volere del parroco Don Domenico Cravero. Le sue radici risalgono agli anni ’80, ma nel 2018 è stata rivoluzionata, e viene assorbita dall’Azienda Sociale Agricola Fatto con Agricura, che oggi fa parte delle nostra rete di produttori.
Abbiamo fatto qualche domanda a Luca, membro di Agricura, in merito alle origini del progetto.
Negli anni ’80 a Torino infatti Don Domenico si rende conto di quanto la tossicodipendenza sia un problema che stava dilaniando l’intera città. Circa 7-8 persone solo nella sua parrocchia morivano ogni giorno di overdose. In quel momento, Don Domenico si convince che queste persone possono essere aiutate attraverso il lavoro manuale, che in un primo momento si concretizza tramite la costruzione di penne.
La famiglia di Don Domenico era una famiglia di agricoltori. Decide quindi di sfruttare questa tradizione a favore della sua filosofia, che si basa sul recupero di due componenti: gli alimenti e le persone, in modo da “fare degli scarti una meraviglia”.
È così che i ragazzi della comunità iniziano a prendere le verdure invendute dei mercati e a rivenderle. Anche i macchinari utilizzati sono usati, rendendo la cooperativa un simbolo dell’economia circolare a 360°. L’agricoltura sociale diventa in questo modo uno strumento terapeutico.
Chi sono le persone che fanno parte di Agricura oggi? Principalmente persone svantaggiate, provenienti da realtà difficili come le case famiglia. Gradualmente, grazie a questi lavori, vengono reintrodotti nella società. Come Veronica, proveniente da una casa famiglia, che ad oggi è riuscita ad ottenere un ruolo di spicco nella cooperativa, nel reparto della logistica. Un altro importante obiettivo che la cooperativa si pone è infatti quello di dare spazio ai giovani, dato l’alto indice di disoccupazione giovanile che stiamo attualmente vivendo.
Ad oggi, Fatto con Agricura conta 15 dipendenti tra Moncalieri e Carmagnola. Per il futuro, Luca si aspetta di aumentare ancora di più l’equilibrio tra la missione di reinserimento, da sempre valore cardine della cooperativa, e quella agricola sostenibile. Il progetto ha infatti anche caratteristiche imprenditoriali, seppur il lavoro delle persone per loro non sia mai stato funzionale al guadagno.
Da progetti come Fatto con Agricura possono beneficiare non solo gli utenti diretti, i dipendenti, ma l’intera comunità, poiché organizzazioni come la loro permettono di migliorare la qualità della vita di un’intera città. Siamo così orgogliosi di averli nella nostra famiglia!
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