Sono tante le cifre che riguardano la nostra dieta. Tra quelle che vi proponiamo ne troverete sicuramente alcune che vi stupiranno. Cominciamo a parlare di numeri!
Il consumo di pane è drasticamente calato negli ultimi anni. Ogni persona ne mangia appena 85 grammi. Inoltre, quasi la metà degli italiani non acquista pane fresco tutti i giorni, ma preferisce conservarlo.
Secondo l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) gli italiani spendono 2 ore e 11 minuti per consumare i pasti ogni giorno. Si collocano secondi nella classifica generale, guidata dai francesi con 2 ore e 13 minuti. Al terzo posto si piazza la Grecia, dove gli abitanti spendono 2 ore e 7 minuti per i pasti.
Inoltre, in Italia persiste una forte cultura dello slow food. Ci sono ancora molte persone che fanno la spesa nei mercati rionali e spendono molto tempo nella preparazione del cibo.
Uno degli aspetti che incidono sul tipo di alimentazione degli italiani sono il reddito e i prezzi. Non tutti possono permettersi di comprare liberamente quello che desiderano. Infatti, in Italia la scelta dei prodotti consumati dipende per il 18,8% da fattori puramente economici. Questo aspetto è molto più forte nella parte nord-occidentale del paese e nel Sud.
Aumenta sensibilmente il consumo dei prodotti biologici. Si registra una crescita del 10,5%, che mantiene inalterato un trend positivo lungo un decennio. Nel 2018 sei italiani su dieci hanno messo nel carrello qualche prodotto biologico. Questo andamento ha provocato un aumento delle produzione nazionali. Tra le colture che registrano l’incremento maggiore ci sono gli ortaggi (+48%), i cereali (+32,5%), la vite (+23,8%) e l’olivo (+23,7%).
Le famiglie italiane spendono mediamente 462 euro al mese per comprare alimenti e bevande analcoliche. Questo dato non registra grandi variazioni rispetto agli anni precedenti. In particolare, si segnala un aumento della spesa per l’acquisto di carne, pesce, caffè e cacao. La fetta più grande di questi 462 euro è destinata proprio all’acquisto della carne.
In effetti, la spesa delle famiglie italiane per la carne rossa è aumentata del 5%, il valore più altro registrato negli ultimi sei anni. C’è stato un incremento per tutte le principali tipologie: di pollo, di maiale o di bovino. Il 45% dei consumatori predilige carne proveniente dagli allevamenti italiani, il 29% sceglie quella locale e il 20% quella con un marchio Dop, Igp o con altre certificazioni.
Dopo un 2017 sfavorevole, il settore dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca ha registrato una lieve ripresa: la produzione è aumentata dello 0,6%. Anche l’occupazione nel settore è salita dello 0,7% rispetto all’anno precedente. I redditi da lavoro dipendente sono cresciuti del 4,2% e anche gli investimenti lordi hanno visto un forte incremento (+4,1% in valori correnti).
Buone notizie per i nostri produttori!
Gli italiani bevono sensibilmente di meno rispetto a 10 anni fa, mentre si registrava un lieve aumento tra il 2016 e il 2017. Nel 2018 il 66,8% della popolazione ha consumato almeno una bevanda alcolica e la percentuale di consumatori giornalieri è pari al 20,6%. Tra le bevande preferite il vino occupa il primo posto, incalzato dalla birra; seguono gli altri alcolici.
In Italia sono 334 mila i ristoranti, il numero più alto in Europa. Questo settore genera un fatturato di 76 miliardi di euro e dà lavoro a 730 mila dipendenti.
Equivale a 700,7 grammi lo spreco settimanale di cibo in Italia, per un valore di 196 euro annuali. Lo spreco di cibo ammonta in totale a circa 15 miliardi di euro, una cifra mostruosa. Anche nelle scuole si calcola un avanzo di 90 grammi nel piatto di ogni studente. Eppure, si vuole ripartire proprio dalla sensibilizzazione scolastica per promuovere la lotta allo spreco alimentare e sperarare in un futuro migliore per le prossime generazioni.
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