Chi non ha mai gettato uno yogurt appena scaduto scagli la prima pietra!
Oggi, udite udite, un terzo dello spreco alimentare è prodotto nelle nostre cucine. Un terzo!
E una parte di questi alimenti sono ancora belli confezionati. Insomma, tra data di scadenza, metodi della nonna, dicerìe urbane…quali sono le bufale e cosa invece è sacrosanto? In questo articolo, una rapida analisi del tutto.
Falso. La data di scadenza, evidenziata dalla dicitura “da consumarsi entro il”, corrisponde alla data limite per consumare un determinato prodotto. A partire da tale data il prodotto viene considerato pericoloso per la salute se mangiato e non può dunque più essere venduto né consumato.
Ora, se per la carne, il pesce ed altri prodotti sensibili è meglio rispettare rigorosamente le indicazioni, per altri prodotti il superamento della data di scadenza non è cosi grave.
Il TMC (Termine Minimo di Conservazione), che sulle nostre etichette si traduce in “Da consumarsi preferibilmente entro il”, è un’altra cosa. Attenzione al “preferibilmente”: l’avverbio cambia tutto! Passata questa data il prodotto è infatti ancora perfettamente commestibile, ma le sue proprietà specifiche possono variare.
E qualche prodotto può variare leggermente anche al gusto, ma niente di pericoloso per la nostra salute. Il TMC è presente su ogni prodotto alimentare ed è la principale fonte dello spreco alimentare, poiché induce a pensare che oltre quella data il prodotto sia da buttare.
(Leggi anche: Etichette alimentari: come farsele amiche in poche mosse!)
Vero, anche se la data di scadenza dice il contrario. Numerosi test sono stati condotti a tal proposito: al massimo i fermenti rimasti “vivi e attivi” saranno davvero in pochi e in alcuni casi il gusto potrà essere più acidulo.
Ma se lo yogurt al naturale si conserva bene anche per più di una settimana dopo la data di scadenza, per gli yogurt aromatizzati la cosa cambia un po’.
Due settimane dopo la data è meglio dare un’occhiata al barattolo: se la linguetta di copertura è rigonfia, o se lo yogurt ha un brutto odore non fate gli eroi dell’antispreco e gettate il vasetto!
Vero. Alcune persone hanno già scelto di vivere facendo spesa, la sera tardi, nei retrobottega di alcuni supermercati. E questo movimento ha anche un nome: il freeganismo!
E’ un movimento nato a New York negli anni ’90, in risposta al consumismo derivante dall’economia capitalista: potete documentarvi su di loro (e capire se volete abbracciare il movimento) su Freegan.info.
(Leggi anche: 5 motivi (più uno) per vivere senza supermercato)
Vero (o quasi). Basti pensare che del miele rinvenuto nelle piramidi egiziane era risultato ancora commestibile! Il miele è uno degli pochissimi alimenti che non scadono mai, e ciò grazie al bassissimo tenore d’acqua ma anche agli antibiotici naturali in esso contenuti, che impediscono la proliferazione di batteri.
(Leggi anche: Miele: il vero biologico esiste?)
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