“Il cervello umano è probabilmente il tessuto più deteriorabile da un’alimentazione sbilanciata ed è particolarmente vulnerabile ai radicali liberi e allo stress ossidativo, a causa del suo elevato fabbisogno di ossigeno, del suo alto contenuto di acidi grassi polinsaturi (omega-3) e della sua ridotta capacità di sintesi di antiossidanti endogeni”.
Queste sono parole del Professor Damiano Galimberti, Docente di Medicina Antiaging e Nutrigenomica, Specialista in Scienze della Alimentazione, tratte dal suo manuale “La Medicina dell’Aging e dell’Antiaging”.
Parole che ci spingono subito a chiederci: ma come possiamo tutelare allora la salute del nostro cervello attraverso l’alimentazione?
Secondo uno studio condotto dai ricercatori della University of California, gli AGEs (chiamati anche “prodotti della glicazione” o radicali liberi, di cui il cibo industriale è ricco) influenzano negativamente le attività mentali, inducendo un senso di stanchezza che rallenta la funzionalità del cervello e rende pigri!
Tale effetto spiegherebbe perché chi soffre di obesità è spesso svogliato e privo di forze.
Il cibo spazzatura è infatti un formidabile ossidatore delle cellule. A fronte di uno scarso apporto nutrizionale, il junk food è ricco di: grassi idrogenati (che si formano dalle cotture industriali a partire dai grassi presenti, indipendentemente dal fatto che siano utilizzati o aggiunti i grassi idrogenati in partenza), zucchero, sale e calorie.
Il cibo spazzatura aumenta il carico di AGEs nell’organismo, sostanze che si formano dalla reazione di proteine e grassi con lo zucchero. Queste sostanze sono considerate responsabili della comparsa di malattie come diabete di tipo 2, Alzheimer, e di altre patologie degenerative in cui vi sia un invecchiamento accelerato e precoce dei tessuti, come per esempio la perdita dell’udito e la degenerazione maculare (cataratta) negli anziani.
Una dieta ad elevato contenuto di pesce (fonte di grassi omega-3) è correlata in modo inversamente proporzionale all’incidenza di demenze in genere e della malattia di Alzheimer in particolare.
Importante ricordare che il pesce pescato è più ricco di omega-3, mentre il pesce da allevamento ne è povero. Il pesce allevato contiene anche altre sostanze infiammatorie, dovute alla alimentazione differente dei pesci di allevamento e ai sistemi di accrescimento più rapidi e forzati.
Mangiare spesso cavoli, broccoli, verze e cavolini di Bruxelles aiuta a potenziare la memoria. Questi alimenti sono infatti ricchi di acido folico (B9), una vitamina del grupo B che interviene in maniera diretta in tutti i processi di coinvolgimento ed utilizzo della memoria, come la vitamina B12 e tutte le vitamine del gruppo B in genere.
Tutti i tipi di cavoli sono ricchi di acido folico, vitamina che abbassa i livelli di omocisteina, sostanza che se troppo alta nel sangue diventa responsabile di alcuni deficit della memoria. E che inoltre è responsabile di danni cardiovascolari a cuore e arterie.
Anche il cioccolato fa molto bene alla salute del cervello, ma solo se ad alto contenuto di cacao! Quindi sì al cioccolato fondente con percentuali di cacao dal 70% in su, fino ad arrivare al puro fondente 100% di cacao.
Il cioccolato fondente fornisce al corpo grandi quantità di antiossidanti e un’ampia gamma di benefici.
Una ricerca pubblicata di recente su Nature Neuroscience afferma che “gli antiossidanti contenuti nella fava di cacao possono far tornare la memoria di una persona di 65 anni a quella di un 30enne o di un 40enne”.
Ovviamente tutto questo è valido per il cioccolato senza zucchero, perché lo zucchero fa esattamente l’effetto opposto, ovvero aumenta i danni al cervello nel tempo.
I ricercatori hanno anche notato che nei soggetti che avevano mangiato più cioccolato c’era un maggiore afflusso di sangue nella zona del “giro dentato” dell’ippocampo, dove si rigenerano le cellule del cervello e si formano nuovi ricordi. Il processo di perdita di memoria, insomma, inizierebbe proprio in questa regione, ma – dicono gli studiosi – con una dieta specifica si può rallentare.
Le noci (e la frutta secca in generale) sono una vera e propria panacea per il sistema nervoso, poiché ricche di omega-3, vitamina E e vitamina B9 (acido folico).
Gli omega-3, in particolare, sono molto utili per la funzionalità del cervello: favoriscono infatti il corretto funzionamento delle membrane cerebrali facilitando il passaggio delle sostanze nutritive.
La caffeina è lo stimolante preferito dalle persone attive fisicamente. È una sostanza in grado di stimolare il sistema nervoso centrale aumentando l’effetto adrenergico, migliorare le prestazioni di endurance, la forza muscolare e la velocità massima di un soggetto.
Moderate assunzioni di caffeina (meno di 400 mg) migliorano la veglia, i tempi di reazione, l’attenzione e le capacità di concentrazione. La caffeina protegge anche i neuroni e preserva la memoria.
Tuttavia si tratta di una sostanza che ha anche importanti effetti collaterali e che va assunta con moderazione: l’effetto diuretico e cardiostimolante della caffeina può aumentare infatti le anomalie del ritmo cardiaco, e in generale il caffè, preso in alte dosi, può causare ansia ed insonnia.
Gianpaolo Usai è Educatore Alimentare. Tratta di queste e altre tematiche per il blog de L’Alveare che dice Sì e per Cibo Serio.
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