Tirate fuori mazzi di timo, bucce di cipolla e mirtilli, la lezione sulle tinture naturali sta per cominciare…
Il vostro bucato ne vedrà di tutti i colori!
Le vostre lenzuola e la biancheria si stanno ingrigendo?
E se gli faceste vedere il mondo a colori?
La risposta si trova non oltre il balcone o il giardino di casa vostra, se non addirittura sul tagliere!
Non dimentichiamoci che prima dell’arrivo delle tinture sintetiche, che disperdono diverse sostanze tossiche nei nostri corsi d’acqua, c’era Madre Natura…
Morite già dalla voglia di cimentarvi?
Eccovi 4 ricette, originali e facili da sperimentare.
Per ottenere un arancione chiaro, conservate le bucce delle cipolle per qualche mese, fino ad averne circa 300 g (in alternativa, organizzate un cenone a base di zuppa di cipolle con tutto il quartiere).
Fatele bollire per un’ora in acqua normale e filtrate il liquido.
Riscaldatelo di nuovo immergendovi un tessuto, preferibilmente sottoposto a fissante (le spiegazioni tecniche si trovano sotto).
Ad esempio una sciarpa di lana o una camicia in seta (all’incirca dello stesso peso, ossia 300 g).
Lasciateli a riscaldare nell’acqua a fuoco medio (senza farli bollire) per un’ora, poi sciacquate bene.
Per ottenere un giallo acido, prendete i ciuffi verdi di due bei mazzi di carote.
Tagliateli a pezzetti con delle forbici da cucina e fateli bollire per un’ora buona.
Filtrate il liquido ed immergetevi i tessuti per un’altra ora, riscaldando a fuoco medio (senza arrivare a bollitura).
Otterrete un bel giallo vivo!
Per ottenere un verde kaki, preparate un decotto di timo (circa 300g) facendo bollire la pianta per un’oretta.
Filtrate. Immergeteci un tessuto, ad esempio di cotone.
Lasciatelo raffreddare. Otterrete un giallo verde leggero, che potrete rendere più kaki lasciandolo in ammollo in un’acqua ferrosa ben fredda (1 litro d’acqua, e 5 grammi di solfato di ferro, acquistabile in vivaio).
Per un blu violetto, lasciate macerare 2 vaschette di mirtilli per qualche giorno in acqua tiepida, ed in seguito bolliteli.
Filtrate e poi immergete un tessuto. Lasciate riscaldare per un’ora.
Otterrete un color malva. Se poi lascerete il tessuto in ammollo in acqua fredda e ferrosa (1 litro d’acqua, 15 l d’aceto e 5/6 chiodi o polvere d’acciaio), il colore tenderà al grigio.
Al contrario, se immergete il tessuto violetto in acqua e carbonato di sodio, il colore tenderà all’azzurrino.
I tessuti che meglio si adattano alla colorazione naturale sono anch’essi d’origine naturale:
lino, lana,seta, cotone… e di colore bianco.
Devono essere lavati prima della tintura, in quanto sui tessuti viene spesso applicato un appretto.
Per la lana, optate per un lavaggio a freddo in acqua saponata.
Prima di tingere, bisogna preparare il tessuto a ricevere il colore con un mordente (una tappa inevitabile che permette di fissare il colore). Generalmente si utilizza l’allume (solfato doppio di alluminio e potassio, disponibile in qualsiasi buona farmacia), aggiunto a della crema di tartaro, residuo della vinificazione (facoltativo) per migliorarne l’efficacia.
Calcolate un 30% d’allume (in rapporto al peso delle fibre da tingere) e 7% di crema di tartaro.
Fate bollire insieme allume, crema di tartaro e tessuto per un’ora e lasciate raffreddare.
Quindi, sciacquate la stoffa e lasciate asciugare. Un tessuto precedentemente trattato con del fissante può conservarsi asciutto.
Estraete delicatamente il tessuto prima di sciacquarlo abbondantemente con acqua fresca.
Per un risultato ottimale, lasciatelo asciugare all’aria aperta, all’ombra.
Per mantenere il colore, lavate i tessuti tinti ad una temperatura di massimo 30/40° con un detersivo dolce, privo di sostanze sbiancanti (i famosi alleati del bianco più bianco del bianco), che modificherebbero drasticamente la tintura preparata con amore!
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Molto interessante !!!!! ??