Dal cavolo che fa tendenza al grazioso broccolo, i cavoli sono veri protagonisti!
Ognuno con il suo stile, ognuno una celebrità. Una collezione autunno/inverno. Sarà una sfilata di moda in cucina!
Bianchi, verdi o rossi, cavolo nero, pak choï, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, cavolo rapa, cavolo verza…
Ce ne sono quasi un centinaio!
Il decano delle verdure si afferma come re della diversità. Ma non proviamo a contare tutti i membri della famiglia delle Brassicacee, soprattutto ora che alcuni agricoltori stanno coltivando varietà poco conosciute o dimenticate.
Come orientarsi in questa lista sempre più lunga?
Ecco una breve nomenclatura non ufficiale per semplificare il tuo approccio in cucina.
Le loro foglie si intrecciano con maestria al centro della pianta formando una densa “testa”. Alcuni sono così compatti da poter essere affettati solo con un coltello o una mandolina.
Ecco alcuni esempi:
Cavoletti di Bruxelles, cavolo rosso, cavolo bianco, cavolo verde, quintale d’Alsazia, cavolo verza…
Niente “testa”, ma un insieme di foglie, più o meno lisce, bollose o ricce. Alcuni hanno nervature piuttosto dure, meglio rimuoverle prima o dopo la cottura.
Ecco alcuni esempi:
Cavolo cinese, cavolo nero, pak choï, cavolo nero toscano…
Deliziosi per le loro splendide infiorescenze. Come tutti i fiori, richiedono delicatezza: non cuocerli troppo a lungo.
Ecco alcuni esempi:
Broccoli, cavolfiore, romanesco, cima di rapa, broccolini…
Questo cavolo ha concentrato tutte le sue energie nel gonfiare la base del fusto, il colletto, evitando di competere con i suoi vicini nell’espansione aerea. Si presenta in colori graziosi: bianco, verde e viola. Si può mangiare crudo o cotto, senza sprechi: anche fusti e foglie sono commestibili.
Cucinare i cavoli può significare liberare composti di zolfo che si diffondono per la casa. Sarebbe un peccato rinunciare a loro, visto quanto sono benefici per la salute e il sistema immunitario. Ci viene in aiuto uno chef stellato come Paul Bocuse con un trucco infallibile, non ci sono scuse: aggiungi un pezzo di pane raffermo nell’acqua di cottura per assorbire l’odore.
Altri consigliano un tappo di sughero, una patata o foglie di alloro.
E non dimenticare il pizzico magico: il bicarbonato di sodio, che non solo limita l’odore, ma mantiene il colore vivace. E poi basta non lasciarli troppo sul fuoco!
Non buttare via ciò che hai scartato durante la preparazione. Riutilizza foglie, nervature e gambi più duri mettendoli in un brodo con altri scarti: bucce di carote o pastinaca, pezzi di pollo…
I gambi di broccoli o cavolfiore nascondono un cuore tenero sotto la buccia spessa. Una delizia cruda, tagliata a dadini per aggiungere croccantezza a insalate, zuppe o risotti.
Non hai consumato tutti i tuoi sublimi cavoli brasati? Dà loro una seconda vita: avvolgi gli avanzi in pasta sfoglia o carta di riso. Empanadas, fagottini, involtini primavera, tempura…
Una cruda, cotta. Solo due? Abbiamo dovuto scegliere…
Per 4 persone
Per la salsa:
Per l’olio di cavolo rosso:
Preparazione:
Per 4 persone
Preparazione:
Autore: Domitille Langot
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