Il Natale è ormai alle spalle, e col nuovo anno si avvicina improvviso il bisogno di sbarazzarsi del vecchiume. Noi che lo spreco non lo amiamo, invece, quest’anno abbiamo deciso di darvi qualche consiglio per dare una seconda vita al vostro amato albero di Natale.
(Posto che lo abbiate scelto vero! Ché a vedere l’abete abbandonato nel cassonetto davvero ci si stringe il cuore).
Al contrario di quanto si crede, gli aghi di pino e di abete non sterilizzano il suolo. Certo, hanno un PH acido, e quindi conviene mischiarli a paglia, foglie e altri sfalci per pacciamare, ma il risultato sarà un aiuto validissimo per ogni orto. Gli aghi dell’albero di Natale “in purezza” sono invece una pacciamatura ottimale per piante acidofile (come la camelia e l’ortensia).
La pacciamatura del pavimento del pollaio con aghi di abete o di pino serve a tenere lontani pulci e pidocchi. Abbiate cura, tuttavia, di mescolare gli aghi con trucioli di legno per evitare che si attacchino alle gambe delle galline.
Cosa succede se cuciniamo gli aghi di abete? Ecco una ricetta di successo garantito al 100%.
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Strofinate il pane con gli spicchi d’aglio interi. Cospargete di sale e timo e introducete il pane nel pollo. Legatelo se necessario. Rivestite il fondo di una casseruola di ghisa con i rami di abete prima di posizionare il pollo sul letto vegetale il più delicatamente possibile. Coprite con il resto degli aghi. Mettete in forno per 1 ora e 40 minuti rigirando il pollo a metà cottura. Ed ecco a voi una secondo tenero, insolito e deliziosamente profumato.
Con il vostro albero di Natale potete preparare un leggero tè balsamico con un tocco di foresta! Basterà infondere una piccola manciata di aghi in acqua bollente, avendo cura di sceglierli ancora verdi perché sono ricchi di vitamina C. Aggiungete un cucchiaio di miele buono e accoccolatevi sotto la vostra coperta preferita.
N.B: Sebbene tutti gli abeti siano commestibili, se volete berli o mangiarli assicuratevi che il vostro albero di Natale provenga da un vivaio biologico. Fate attenzione ai cosiddetti alberi di Natale “naturali”, anche quelli vengono trattati con glifosato e nitrati, che li rendono ovviamente inadatti al consumo!
Precisione della massima importanza: i tassi (a volte venduti a Natale) sono estremamente tossici. Non consumatene mai rami, frutti o corteccia.
E come sempre, nel dubbio astenetevi.
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