L’agro-acustica raccontata da Michele Bertero

Questo week-end ho avuto il piacere di intervistare Michele Bertero, un esperto del settore dell’agro-acustica, e ci siamo fatti una bella chiaccherata per capire nel dettaglio di che cosa si tratta!

 

E quindi… Agro-Acustica?

Agro-acustica, esattamente. Non è il titolo di un album di composizioni microsoniche sperimentali di un annoiato e snello compositore avanguardista post-bellico norvegese, da riprodurre rigorosamente in campo agricolo con casse costosissime solo da signori di mezz’età, un po’ viveur e altrettanto annoiati, ma il voler riconsiderare il mondo agricolo da un punto di vista sonoro, trovando un ruolo per l’acustica in ogni singolo settore della gastronomia, dagli allevamenti animali a quelli ittici, fino alle produzioni vegetali. Per quanto apparentemente spiazzante ed innovativo questo nuovo approccio possa sembrare, in verità il rapporto tra musica e gastronomia è antico quanto lo sono loro stesse.

Antiche in che senso?

Nel senso che musica e gastronomia hanno sempre interagito, ma non sempre in maniera necessariamente “ludica” (si pensi ai baccanali romani), ma anche tecnologiche. Ad esempio, nel caso dei campanacci utilizzati durante le transumanze: oltre a diventare una sorta di sistema di monitoraggio GPS,e ricoprire un’importante funzione tecnologica (in un certo senso ancora insuperata, dato che non necessitavano né di satelliti, né di batterie per funzionare), lo strumento musicale diventa anche un metro di paragone sociale (più rumorosi si era, tanti più capi si aveva, e di conseguenza meglio si stava).

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E ad oggi?

Ad oggi si sta iniziando a mettere un po’ insieme i punti, e ad annusare potenziali applicazioni in svariati campi; esistono ricerche che dimostrano che valga la pena parlare di acustica in campo ecologico; se noi esseri umani possiamo essere notevolmente infastiditi da una strada trafficata o piacevolmente rasserenati dal suono di una foresta in primavera, perché non dovrebbe esserlo un animale?

Le strutture evolutive sulle quali si sono costruite le nostre orecchie, sono le stesse con le quali si sono evolute anche le loro. Sentendo il rombare di un lampo durante una notte buia e tempestosa, il nostro cuore comincerà a battere più in fretta così come aumenterà la nostra frequenza respiratoria. Questo meccanismo è presente tanto in noi quanto in tantissime altre specie animali, ed effettivamente noi siamo arrivati molto più tardi nella staffetta evolutiva. Il che significa che considerare l’ambiente acustico in cui un animale trascorre la sua esistenza, potrebbe decisamente influenzare la sua qualità della vita nonché la sua fisiologia e salute.

Ma il regno animale non è l’unico che beneficia dei vantaggi della musica… acustica, pardon, vero?

Quando si parla di acustica in questo senso, la mente viaggia sempre nel pensare di far sentire Mozart alle zucchine; idea molto romantica, ma non si sa ancora se la musica possa effettivamente avere degli effetti benefici su di una pianta. Quello che però si sa con certezza è che determinati stimoli sonori possono avere un effetto diretto sulle risposte fisiologiche della pianta. Dunque deve necessariamente esserci un sistema di discernimento, che alcuni azzardano a chiamare coscienza.

Risultati immagini per mozart e zucchine

E per quanto riguarda l’agricoltura, possono esistere altre applicazioni?

Ad oggi le applicazioni più importanti riguardano il campo agricolo, come alternativa ad alcuni pesticidi.

Come sappiamo tutti, i pesticidi utilizzati al giorno d’oggi sono terribili. Dando per assodato che negli ultimi 20 anni si sono ricercate pratiche agronomiche sempre meno invasive, si è applicata la cosiddetta “Lotta integrata” raccoglitore di diverse pratiche agricole volte a contrastare il cosiddetto “Spray and destroy”, letteralmente “spruzza e distruggi”, ossia il trattare le piantagioni con un singolo prodotto “tuttofare”. Queste pratiche sono di diversa natura e hanno il fine ultimo di compromettere il meno possibile l’equilibrio ecologico del campo agricolo. Tra queste rientra la cosiddetta “confusione sessuale”, che significa ostacolare la comunicazione volta ai fini dell’accoppiamento tra diversi individui di specie, nocivi e dannosi per l’agricoltura spargendo un’ingente quantità di feromoni al fine di “confondere” gli insetti, e far si che non sentano, non si trovino, non si accoppino e quindi non si riproducano. Finora il mezzo di comunicazione entro cui si è operato era quello feromonico, dove i feromoni sono lo strumento utilizzato dagli insetti per trovarsi tramite l’odore, per poi convolare a nozze.

Ma un altro mezzo di comunicazione tanto usato dagli insetti è il suono.
Se potessimo trovare un segnale di disturbo,che possa impedire le comunicazioni tra queste piccole bestiole, avremo un sistema eco-friendly e cost-effective (perchè, una volta installato, il sistema si potrebbe utilizzare per un lasso di tempo molto più ampio) in grado di aiutare il contadino nella delicata gestione del proprio campo agricolo!

Il progetto ha del potenziale, e le sue applicazioni possono essere estese a davvero tanti settori. Ad oggi, purtroppo, è ancora tutto in fase embrionale, ma ci auguriamo che presto molti allevatori e agricoltori sposino questo progetto! Nel frattempo stay hungry, stay Agro-Acustici!

Se volete approfondire l’argomento, o se volete fare delle domande direttamente a  Michele, trovate i suoi contatti qui sotto!

Mail: michelemarco.bertero@gmail.com

Linkedin: http://www.linkedin.com/in/michele-bertero-11425659/

 

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