La Zero Waste Challenge: viviamo senza spazzatura.

Lo ammetto: prima di scrivere questo post ci ho pensato e ripensato su… prima la sfida di vivere senza andare al supermercato per tre mesi, ora la zero waste challenge
“Non starò caricando di troppi stimoli i nostri poveri membri?
Non è possibile che prima o poi si rompano e mi chiedano di smetterla con queste cose da Hippie?”

Probabilmente sì, ma sapete cosa c’è? L’Alveare è un posto in cui i nuovi input sono sempre i benvenuti e quindi ho deciso di mettermi in gioco in prima persona, partecipando alla zero waste challenge.

Ma che diamine è la Zero Waste Challenge?

È molto semplice, la traduzione maccheronica (per i non anglofoni) è La Sfida Zero Sprechi:
Si tratta di abituarsi a vivere senza produrre rifiuti indifferenziabili , abbandonando ogni abitudine che generi spazzatura.

Detta così sembra una cosa impossibile da fare ma pensandoci bene ci sono davvero molte piccole abitudini che si possono cambiare in meglio aiutando l’ambiente ma anche le nostre tasche.

Volete qualche piccolo esempio e qualche statistica per convincervi? Sì, lo volete!

Rivolgiamoci alle donne, che sono sempre le più attente:

Utilizzare una spugnetta per struccarsi piuttosto che il cotone, le salviette o i dischetti.
I dischetti usa e getta costano circa 1,50 € x 70 pezzi , contro i circa 3,00 € per una confezione da due spugnette lavabili. Se una donzella si trucca più o meno ogni giorno, i dischetti dureranno 1 mese e mezzo circa, contro i 6 mesi di durata di una spugnetta. Con 3 euro , in pratica, andiamo avanti un anno, contro i 24 € dei dischetti. Inoltre le donne si truccano più o meno dai 17 anni fino ai 65/70 anni, per un risparmio di circa 1100 € nel corso di una vita. Se proprio non volete spendere una lira ed avete a casa dei panni o asciugamani in microfibra potete autoprodurvi delle comode salviette: Qui il tutorial.

Ma non vogliamo lasciare indietro i maschietti! :

Si sa, ci sono alcune cose che, nonostante le pari opportunità, rimangono indissolubili.-
Non c’è nulla da fare, se si tratta di curare i fiori sul balcone noi donzelle siamo insuperabili, ma guai quando c’è il prato da tagliare, il ciliegio da potare, l’orto da zappare…
Tutto questo pollice verde produce però un enorme potenziale di spazzatura… Perché allora non metterla al servizio del nostro stesso giardino?

Ci sono moltissimi Tutorial su come costruire una compostiera da giardino, in questo modo i frutti caduti a terra e marciti, le piantine tolte per far posto alle nuove colture e l’erba del vostro giardino, diventeranno concime per il prossimo anno!
In vari comuni sono in corso diverse campagne di riduzione rifiuti e spesso richiedendo la compostiera domestica sono presenti importanti agevolazioni sulla tassa dei rifiuti.
Le compostiere domestiche in plastica inoltre possono anche essere tenute sui terrazzi perché praticamente inodore e possono contenere anche l’organico alimentare.
Dal compostaggio domestico si possono  evitare oltre 1.000 tonnellate/anno di rifiuti ed una riduzione della tassa rifiuti di circa 6 euro l’anno per componente famigliare.

Questi sono ovviamente solo due esempi in cui però avete già risparmiato circa 1700 euro e soprattutto avete salvato l’ambiente ed evitato di portare giù la spazzatura (che fa anche male alla schiena).

Ma parliamo di cibo!

Fate un rapido calcolo di quanto cibo si spreca al giorno che si può usare come compost naturale per le nostre piante o riciclare, quante cose potremmo mangiare il giorno dopo essere andati al ristorante se non ci vergognassimo a chiedere di portare via gli avanzi , ancor meglio col nostro contenitore, quanta carta sprecheremmo in meno se usassimo tovaglioli di stoffa invece che quelli di carta, se al posto di comprare gli alimenti imballati li comprassimo sfusi e li portassimo via con sporte di stoffa (ed in questo i produttori dell’Alveare possono aiutarvi!) , quanta plastica ci sarebbe in meno se riempissimo il thermos di alluminio invece che le bottigliette e via dicendo…

Ho deciso, lo faccio!

Ormai mi sono convinta e da Martedì 1 Settembre inizierò la mia vita a Zero Sprechi, aggiornandovi una volta al mese sui progressi, spero così di coinvolgere più persone possibili con il mio esempio, proprio come hanno fatto le fantastiche Lauren di Trash Is For Tossers (letteralmente: La spazzatura è per gli spreconi) e Bea Johnson di Zero Waste Home da cui mi sono fatta ispirare… se ce l’hanno fatta rispettivamente a New York ed in Canada (tra l’altro con due figli ed un marito ndr) non vedo proprio perché non possiamo farlo anche noi!

Al prossimo aggiornamento!

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Riguardo a

Claudia Bonato

Diplomata in Grafica Pubblicitaria, mette per poco da parte il lato artistico per dedicarsi anima e corpo ai codici di programmazione. Si occupa dell'Assistenza Tecnica del sito alvearechedicesi.it e gestisce l'Alveare di Cuorgnè. Devota del movimento Zero Waste passa intere giornate a cercare di capire come salvare il mondo. http://www.alvearechedicesi.it

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