Sappiamo che il consumo di pesce è associato ad una migliore prestazione cognitiva nei bambini, ma fin’ora non siamo stati in grado di individuare l’esatto nesso biochimico causa-effetto di questo fenomeno.
La scienza ritiene da sempre che il contenuto di omega-3 nel pesce abbia un effetto positivo sul modo in cui il cervello elabora le informazioni, in particolare per via di un determinato tipo di omega-3 che è uno dei costituenti strutturali principali del cervello. Si tratta del DHA o acido docosaesaenoico, presente nel pesce e non negli omega-3 dei cibi vegetali (ad eccezione delle alghe del mare).
Ed ora, grazie a uno studio pubblicato su Scientific Reports, si è raggiunta una più profonda comprensione della relazione causale tra il consumo di pesce e la qualità del sonno. Questi risultati fanno luce sull’importanza del sonno in relazione al miglioramento della prestazione cognitiva.
Lo studio ha esaminato il consumo di pesce in oltre 500 bambini. La loro qualità del sonno è risultata migliorata da un consumo frequente di pesce, associandosi anche con punteggi di quoziente intellettivo più alti. Il frequente consumo di pesce era correlato a un sonno più profondo e ristoratore. Maggiore era la quantità di pesce consumato, e anche la frequenza di consumo, migliore era il punteggio nel quoziente intellettivo e nella qualità del sonno dei bambini.
La domanda che dobbiamo farci a questo punto è: quali pesci è preferibile far consumare ai nostri figli? Un prodotto ittico vale l’altro per l’alimentazione dei nostri bambini? Analizziamo allora nel dettaglio il pesce impanato, il più amato dai più piccoli, e quello su cui l’industria alimentare ha puntato tutto per conquistare il gradimento di mamme e bambini.
I bastoncini di pesce sono da evitare oppure no? Bastoncini di merluzzo, bastoncini di salmone, bastoncini di nasello: questi sono i prodotti che si vendono da tanti anni nei supermercati, e che molte mamme ritengono una scelta di qualità per i loro bambini. Ma cosa stiamo comprando realmente? Conosciamo gli ingredienti di questi prodotti?
I bambini non amano il pesce fresco, preparato e cucinato a casa dalla mamma, di solito. Ma i prodotti impanati preparati dall’industria alimentare li mangiano volentieri.
Ci siamo mai chiesti come mai? Beh, la risposta è che l’industria sa come prendere i piccoli per la gola,aggiungendo ad esempio nella panatura sostanze altamente palatabili (saporite) che sono gradite al gusto.
Ma le sostanze che aggiunge l’industria sono purtroppo quasi sempre di bassa qualità nutrizionale e spesso anche poco salutari, come ad esempio lo zucchero aggiunto presente nel prodotto qui in basso in foto, oppure il sale aggiunto in quantitativi piuttosto elevati.
Vediamo il dettaglio degli ingredienti di questo prodotto industriale al salmone.
Noterete subito che nel prodotto industriale appena descritto la panatura ammonta a ben il 50% sul totale del prodotto! Inoltre per questa panatura si utilizzano ingredienti come lo zucchero, il sale in quantità e l’olio di colza, che non è di certo un grasso salutare.
Un prodotto del genere abitua il palato dei piccoli a dei gusti troppo forti e ad una sapidità eccessiva, che si discosta da quella che è invece la tonalità di sapore dei cibi naturali, creando un imprinting gustativo nel bambino sin da piccolo, difficile poi da cancellare o ri-educare anche in età adulta.
Avviene quello che avviene con le merendine confezionate e i dolci che l’industria produce in grandissime quantità e varianti. Una volta che ci si abitua a quella tonalità di dolce e a quel mix di grassi e zucchero, non sarà più possibile apprezzare dolci fatti in casa con ingredienti più genuini, e meno ancora sarà gradita la dolcezza naturale degli alimenti come la frutta.
La cosa importante che vorrei che tutti i lettori memorizzassero a proposito di questo prodotto industriale è la seguente: quando comprate questo prodotto, state comprando solo il 50% di pesce, mentre rimanente è farina, acqua, olio, lievito e amido! Di fatto assieme al salmone si introducono diversi altri “alimenti” non salutari (e comunque non richiesti), facendoli pagare cari come il salmone.
Sarebbe preferibile acquistare dei filetti di pesce al naturale (surgelati o freschi) e poi preparare una panatura più sana in casa con ingredienti più genuini e senza zucchero, lieviti o amidi. Oppure preparare una salsina in casa da servire col pesce, se i bambini fanno i capricci per mangiarlo.
Se i bambini spesso rifiutano il pesce preparato in casa, ci sono dei motivi ben precisi, che riguardano per esempio le modalità di preparazione della pietanza. E poi vi sono anche delle spiegazioni scientifiche sul comportamento educativo dei genitori nei confronti dei loro figli. Analizziamo dapprima gli errori alimentari durante lo svezzamento, compiuti da genitori e talvolta anche indotti da alcuni pediatri.
L’errore più classico è quello di dare al bambino come primo cibo dello svezzamento l’omogeneizzato di pesce già pronto, al posto di dargli da mangiare il pesce vero e proprio. L’omogeneizzato è un preparato industriale costruito ad hoc con le stesse modalità di preparazione del bastoncino di pesce, ma progettato per gli infanti. Questo alimento abitua il bambino – ancora privo di una sua identità gustativa e di preferenze alimentari – ad un determinato sapore, molto ben definito e circoscritto, e in particolare a quella specifica intensità di salato e di sapidità, che l’industria seleziona attraverso test scientifici molto accurati e che sa essere l’intensità gradita, in media, di un campione di individui.
In parole povere, si tratta della soglia di intensità di gusto che è irresistibile al palato e che dunque funziona. Gli esperti identificano questo concetto col termine inglese “bliss point”, “punto o soglia di massimo appagamento”, che si può replicare e standardizzare a livello di massa, cioè industriale.
Abituando i nostri figli a queste precise intensità di gusto, facciamo un vero e proprio imprinting sulle loro preferenze alimentari. Un marchio indelebile, che poi non sarà facile cancellare o modulare nemmeno da adulti.
L’errore a livello educativo consiste dunque proprio nell’esporre i bambini sin da piccoli al cibo industriale. Sarebbe meglio esporli ad un sapore diverso, più genuino e naturale, caratterizzato da intensità di salato e di dolce meno forti rispetto a quelle usate dall’industria.
Se i genitori preparassero il pesce impanato in casa e sapessero rendere la panatura gustosa con ingredienti naturali e sani come prezzemolo, aglio, sale, limone e pangrattato, i bambini gusterebbero il pesce impanato fatto in casa allo stesso modo di un omogeneizzato industriale. Con ovvie differenze in fatto di qualità nutrizionale!
Un altro esempio con cui insaporire in maniera molto salutare un filetto di pesce potrebbe essere quello di ricorrere ad una maionese fatta in casa con uova di qualità, olio buono e un pizzico di sale e limone. Oppure una salsa citronette, una semplice variante rispetto alla maionese, con gli stessi ingredienti tranne le uova. Questi condimenti si possono preparare in casa in pochissimi minuti. E i bambini adorano queste salse!
Nell’esempio che vi mostro qui di seguito la panatura è meno spessa ed è fatta solo con ingredienti naturali: si tratta di filetti di merluzzo impanati in maniera molto semplice e tradizionale, sono gustosi e sicuramente un bambino che sperimenta per la prima volta il pesce li apprezzerebbe. Ovviamente se prima non gli è stato dato l’omogeneizzato di trota o di nasello tipico dell’industria dello svezzamento…oppure appunto i bastoncini di pesce già pronti immancabili in ogni supermercato.
Se vogliamo pensare ai bambini, bisognerà iniziare a stare attenti dall’alimentazione della mamma in gravidanza. Le sostanze che mangia la mamma, come quelle contenute nel pesce per esempio, passano poi al feto attraverso la placenta e creano anche in questo caso un imprinting. E se il feto è già stimolato da sostanze contenute in cibi quali pesce, verdure, legumi, cavolfiore ecc., allora il bambino accetterà con molta probabilità di buon grado questi alimenti anche in giovane età.
Più di frequente però, purtroppo, i bambini e i neonati sono sollecitati fortemente con alimenti provenienti dalla dieta della mamma come le farine raffinate, lo zucchero, i cibi molto salati industriali. E di conseguenza sviluppano gusti alimentari e dipendenze neuronali molto nette da queste sostanze già in tenera età, rendendo poi molto improbabile l’interesse del bambino verso alimenti più naturali come il pesce, le verdure o i legumi.
Ricordate che il pesce è un alimento di importanza davvero vitale per i bambini. Non dovrebbe mancare mai nella loro dieta, non solo per i risvolti sul quoziente intellettivo come abbiamo detto ad inizio articolo, ma anche per la crescita e sviluppo corretti, grazie all’apporto di proteine di primissima qualità e di minerali come fosforo e calcio, di cui il pesce è ricco!
Contenuti di calcio nel pesce: come riferimento, 100 ml di latte contengono 110-120 mg di calcio
Gianpaolo Usai è Educatore Alimentare. Tratta di queste e altre tematiche per il blog de L’Alveare che dice Sì e per Cibo Serio.
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