Oggi vi facciamo conoscere Damiano, il gestore dell’Alveare di Sona, in provincia di Verona.
L’abbiamo incontrato alla fiera Chips&Seed che si è tenuta a Milano il 28 Marzo e ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda…Sentiamo cosa ha da dirci!
Buongiorno Damiano, ci piacerebbe che raccontassi la tua storia alla rete degli Alveari:
Chi sei, cosa fai, quali sono i tuoi hobby?
Sono un incurabile sognatore. Incurabile perché so che non devo svegliarmi e resistere alla tentazione del confort-mismo. Cerco le sorgenti dove stanno, terra, contadini, cittadini, tecnologia e cerco di vederci una salvezza nel loro pacifico coordinamento. Sono fondatore di Bioloc, una realtà veronese che coordina produttori biologici locali e distribuisce i loro prodotti. Mi piace ascoltare, la gente… fino a un certo punto… e giocare a calcio.
Come sei venuto a conoscenza dell’Alveare che dice si? E soprattutto, quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a far parte della nostra famiglia?
Ho consciuto l’Alveare a Parigi durante una chiaccherata organizzata con Eugenio.
Le sorgenti, come dicevo, mi piace che si mettano assieme per creare un fiume che possa trasportare acqua a terre che ne hanno bisogno. Questa è la fonte per cui l’Alveare diventa l’approdo naturale a chi vuol fare scorrere quel fiume.
Come immagini l’esperienza all’interno dell’Alveare?
Il modello di consumo e produzione che promuove l’Alveare è il posto in cui voglio trovare il mio ruolo lavorativo e di impegno civico. Credo che la bellezza che produce questa sfida dia enormi energie per riuscire nell’impresa che ci stiamo dando.
Hai in mente di organizzare qualcosa di speciale durante le tue vendite? Animazioni, concerti, clown inquietanti con palloncini rossi che vagano per il locale… ?
Sto organizzando l’Alveare presso un produttore con distribuzione sabato mattina. Credo che organizzeremo delle giornate di visita in azienda visto che molta clientela sarà fatta da giovani famiglie con bambini.
Come immagini lo sviluppo degli Alveari nel futuro? Pensi che l’Italia sia pronta ad accogliere a braccia aperte la nostra missione?
Credo che gli italiani abbiano bisogno di qualità e gusto alimentare , di relazione e di condivisione. Sono bisogni che forse in Italia sono più soddisfatti che altrove. Fra tutti i progetti distributivi food 2.0 sono convinto che il modello dell’Alveare sia quello più sostenibile e replicabile.
Spazio aperto alla comunicazione: Facci sapere cosa ti passa per la testa, raccontaci una barzelletta, dicci il tuo motto o , semplicemente, saluta tutti come solo tu sai fare!
Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada. Per questo l’Alveare andrà lontano!
Allora, vi è piaciuto Damiano? Se vi ha fatto venire voglia di aprire un vostro Alveare, cliccate qui, ma soprattutto, andate a trovarlo!
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