Il suolo è alla base della nostra alimentazione e della nostra salute, eppure non c’è nessuna legge in grado di garantirne un’autentica protezione!
Per questo,dall’inizio del 2017, i cittadini si sono uniti per chiedere all’Unione Europea di agire.
Ma qual è la situazione attuale?
Suolo sottovalutato
Bisogna proprio arrendersi all’evidenza: dei quattro elementi, la terra è senza dubbio quella che ci interessa di meno.
Esistono leggi sull’acqua e sull’aria, piani di prevenzione del rischio incendi nelle foreste, ma per quanto riguarda il suolo, è il deserto.
Gli ecologisti ci restituiscono un quadro assai preoccupante: in Italia, vengono consumati circa 32 metri di suolo al secondo, mentre ad oggi sono più di 24.000 i siti soggetti a contaminazione o in via di accertamento!
Lo calpestiamo, lo impermeabilizziamo, lo tassiamo, lo riempiamo di prodotti chimici, lo ricopriamo di rifiuti, lo soffochiamo…
Secondo le stime della FAO, un terzo del suolo mondiale è degradato a causa dell’erosione, del compattamento, della diminuzione della materia organica, dell’esaurimento dei nutrienti, dell’acidificazione, dell’inquinamento e di altri fenomeni causati da pratiche di gestione della terra insostenibili.
Come risultato, la terra muore e questo è davvero scoraggiante, perché pochi metri sottoterra si nasconde un tesoro molto più prezioso di quelli di Tutankhamon e Rackham messi assieme.
La penicillina degli antibiotici? La si deve ad una sostanza antibatterica secreta da funghi microscopici presenti nel terreno.
Il cotone delle magliette? La sedia su cui siamo seduti? Devono la propria esistenza alla terra.
Ma non è tutto; secondo l’ONU, il 99,7% delle calorie contenute nel nostro cibo dipende direttamente dal suolo nel caso di frutta e verdura, o indirettamente, nel caso della carne.
Quando i cittadini si uniscono!
Eppure, nonostante questi dati, non esiste nessuna legge-quadro sul suolo.
Se ne parla a malapena nei codici di diritto agrario, in quelli ambientali o di urbanistica.
Un po’ di terra qui, un po’ di terra lì, ma niente di pesante, di forte, di potente, di europeo.
Almeno, non ancora.
Perché da settembre 2016 è venuta alla luce un’iniziativa dei cittadini europei : People4Soil
Grazie al trattato di Lisbona del 2012, che permette ad un insieme di almeno un milione di cittadini europei, ripartiti in almeno 7 paesi, di presentare una proposta di legge alla Commissione, People4Soil vuole chiedere all’Unione di elaborare delle norme specifiche per proteggere il suolo, indispensabile tanto quanto l’aria e l’acqua.
Concretamente?
L’iniziativa vorrebbe che l’Europa elabori un quadro giuridicamente vincolante per rispondere ai principali rischi che corre il suolo, che l’EU integri gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite relativi al suolo, e che tenga conto delle emissioni di gas serra prodotte dai settori agricolo e silvicolo, al fine di ridurle.
Servono un milione di firme!
Per poter arrivare fino alle orecchie di Jean-Claude Juncker, occorrono 1 milione di firme accompagnate dalla copia della carta d’identità del “SIGLATORE”, poiché si tratta di qualcosa di serio, di un autentico meccanismo di democrazia diretta.
Ad oggi, il contatore è a buon punto e in Italia, dove Legambiente coordina l’iniziativa, siamo a più di 45.000 firme raccolte.
Ma non abbiamo ancora vinto.
Nella storia delle Iniziative dei cittadini europei, solo tre hanno raggiunto il numero necessario di firme:
l’acqua come bene comune, la protezione giuridica dell’embrione umano e l’abolizione della sperimentazione animale.
People4Soil sarà la quarta?
Riusciremo ad ottenere un diritto al suolo per le nostre terre?
Cittadini, tocca a voi!
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