Va bene, è estate, le farfalle riempiono i giardini, il sole scalda la pelle dolcemente e a voi è venuta di nuovo voglia di coltivare l’orto. La prima domanda che ci si pone in questo caso è: “da dove incomincio?”
Oggi quindi ho deciso di darvi una serie di consigli non solo per coltivare l’orto ma per coltivarlo in modo sinergico.
L’agricoltura tradizionale (soprattutto se intensiva!) ha come difetto quello di impoverire gradualmente il terreno, a maggior ragione se si utilizzano pesticidi chimici. Tutto questo porta alla conseguente necessità di utilizzare dei fertilizzanti per aiutare le nostre piantine a crescere.
L’agricoltura sinergica invece prevede che siano le piante stesse a donare nutrimento al terreno tramite i residui organici e la naturale creazione della fauna batterica.
L’agricoltura sinergica nasce negli anni ’30 dagli studi di un microbiologo e agricoltore giapponese, Masanobu Fukuoka, che inizia ad eliminare l’aratura del terreno e la sostituisce con la pacciamanatura vivente, ovvero un misto di paglia, segatura, foglie ed altri materiali organici che ostacolano la germinazione dei semi infestanti.
In questo metodo risiede il principio base dell’agricoltura sinergica, ovvero che le piante formano la base della piramide energetica e della vita, quindi sono in grado di sviluppare e mantenere la vita del suolo. Adesso che avete una piccola infarinatura andiamo a vedere nella pratica come si coltiva un orto sinergico!
Ci sono alcuni principi base che si devono rispettare per creare il proprio orto sinergico:
Volete saperne di più? Leggete l’intervista a Erika Mugnai, proprietaria dell’ Agriturismo biologico sant’Egle su Hello Green e acquistate subito “Orto sinergico, tanto con poco. Coltivare la terra (e sé stessi) in armonia con la natura” di Loredana e Sandra Conti.
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