Vivere senza supermercato significa risparmiare comprando meglio.
Molti di voi penseranno che comprare fuori dalla grande distribuzione, magari prodotti biologici, di qualità, spesso a chilometro zero, tramite vendita diretta significhi spendere cifre folli. Ma non è così!
Anzi, io in questi anni senza supermercato, mangiando meglio e comprando prodotti davvero buoni, non dannosi per la mia salute e per l’ambiente, ho guadagnato parecchio. E in questo articolo vi spiegherò come ho fatto.
Ma guarda un po’… – starete pensando – La scoperta dell’acqua calda. In realtà non è così. Comprare meno senza avere la sensazione di rinunciare a qualcosa oggi non è poi così scontato. In molti, quando racconto del mio stile di vita senza supermercato, pensano che io viva di stenti, sacrifici e privazioni. Al contrario.
Non mi sono mai sentita così appagata come da quando ho deciso di vivere senza supermercato. Adesso che ho scoperto che per una vita ho speso tantissimi soldi in bisogni indotti: indotti dalla pubblicità, dal marketing, dalla moda, dalla pigrizia… montagne di soldi buttati per acquistare prodotti tanto inutili quanto dannosi, per me e per l’ambiente.
Il problema è che quando le vedi tutte lì – allineate, splendenti, impacchettate per le feste, tirate a lucido, ammiccanti, spesso fintamente scontate – quelle merci davvero ti sembrano indispensabili.
Ricerche, studi e tanto lavoro viene fatto per fartele sembrare tali. Ma fidatevi, una volta fuori dal supermercato di tutti quei prodotti vi dimenticherete in fretta. Oggi, non avendo più quelle cose sempre sotto il naso, oggi che so cosa c’è dietro, oggi che ho imparato a valutare le conseguenze dei miei consumi, di quei prodotti non sento proprio la mancanza.
E non è una rinuncia, semplicemente vivo meglio senza.
Comprare sfuso e locale significa prediligere merci senza imballaggi, che non percorrono lunghe distanze, non sono state prese in carico da diversi intermediari, non hanno costi di pubblicità, marketing, magazzinaggio… tutte voci che nella grande distribuzione incidono sul prezzo finale di un prodotto oltre il 35%.
Ripartire dalle materie prime è un ottimo modo per risparmiare, guadagnandoci in salute. Grazie all’autoproduzione e a pochi e semplici ricette della nonna molti prodotti che normalmente si acquistano al supermercato sono in realtà fattibili da tutti. Proprio così!
Deodorante, ammorbidente, anticalcare… ma anche pane, pasta e dolci, si posso tranquillamente fare in casa in pochissimo tempo, minori costi e ottimi risultati!
Con il vantaggio di conoscere direttamente gli ingredienti, evitare quelli dannosi per la salute e l’ambiente, avere sempre a portata di mano ciò che ci occorre.
Ecco alcune ricette di autoproduzione per l’igiene della persona e della casa.
No, non è un errore di battitura. Semplicemente non sempre risparmiare significa guadagnarci. Anzi, molto spesso il sottocosto della grande distribuzione è una gigante fregatura. Perché? Perché il più delle volte comprare a meno significa pagare in salute o far pagare ad altri quello che manca.
Spendiamo poco per comprare prodotti di scarsa qualità che il nostro organismo pagherà molto caro e al contempo sosteniamo economie di sfruttamento, dinamiche che non permettono ai produttori di vivere dignitosamente (pensate al sistema malato delle doppie aste online denunciato dalle inchieste di Fabio Ciconte e Stefano Liberti), lavoro in nero, agromafie, caporalato… Il sottocosto per chi acquista in genere è sottostipendio per chi lavora.
Un problema che anche se non sembra a noi vicino, è affare di tutti.
Elena Tioli nel 2017 ha pubblicato il libro Vivere senza supermercato (Terra Nuova edizioni) in cui racconta la sua avventura fuori dalla grande distribuzione organizzata.
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